Come iscriverti a #EPIC!

Viste le numerose richieste, vi mostro un tutorial su come completare correttamente la vostra iscrizione a #EPIC – ENRICO PALEARI INDOOR CAMP, in tutti i suoi passaggi.

Nella prima parte del modulo dovrete inserire la vostra anagrafica: nome, cognome, età e contatti.

Nella parte centrale troverete un paio di domande a cui rispondere riguardo il vostro grado di allenamento.

La parte finale, invece, riguarda il pacchetto che preferite acquistare. Potete scegliere il periodo in cui vorrete frequentare il corso (autumn, winter, spring, annuale), e il pacchetto che volete acquistare: 8 o 12 allenamenti da utilizzare nel trimestre scelto, oppure i 36 allenamenti annuali. Nell’ultima tendina, infine, sceglierete l’orario in cui partecipare.

Vi basterà compilare il modulo di iscrizione in tutte le sue parti per richiedere la vostra iscrizione.

La prenotazione è obbligatoria, fino ad esaurimento posti.

EPOC: What do you mean?

Ok, è arrivato il momento di dirvi la verità.
EPOC non sta solo per Enrico Paleari Outdoor Camp. 
In ambito scientifico, EPOC è un acronimo utilizzato per indicare l’ Excess Post-exercise Oxygen Consumption.
Eh?! Giuro che non è una supercazzola!
 
La maggior parte delle persone che si allenano, lo fanno per cercare di dimagrire. E questo è una delle motivazioni principali, se non l’unica tante volte, che portano le persone a decidere di cominciare ad allenarsi.
Da sempre, l’allenamento per il dimagrimento è stato associato all’attività aerobica lunga e lenta, spaziando dalla camminata, alla camminata veloce in salita, alla corsa lenta. Metodiche che sicuramente possono portare a dei risultati, ma spesso annoiano e portano a perdita di motivazione e di conseguenza al fallimento.
La storia recente ha invece dato parecchia enfasi alle metodiche intervallate e intermittenti ad alta intensità.
 
Così come il Functional Training è sulla bocca di tutti, altrettanto si sente parlare di HIIT, High-Intensity Interval Training
Che cos’è?!
E’ un allenamento di tipo anaerobico (e non aerobico come spesso si sente dire) ad alta intensità, che porta con sé degli ottimi adattamenti, anche di tipo aerobico, in tempi di lavoro molto brevi.
Quali sono questi adattamenti?
I protocolli HIIT sono in grado di determinare un aumento della capacità ossidativa dei lipidi, un miglioramento a carico di struttura e funzione del sistema vascolare periferico, un aumento del contenuto di glicogeno a riposo, un miglioramento della performance e del VO2MAX. 
Qual’è l’intensità ottimale da raggiungere?
L’HIIT prevede una Red Zone, una fascia compresa tra il 90 ed il 100% del VO2MAX o della frequenza cardiaca massima. Per ottenere gli adattamenti di cui parlavamo sopra bisogna raggiungere un’intensità che deve essere massimale.
Ma fa dimagrire?
Con questa metodologia, durante l’allenamento non si otterranno grandi risultati in termini di dimagrimento. Ma la cosa più interessante è che si inizierà a dimagrire al termine dell’allenamento. 
Le alte intensità raggiunte durante un HIIT provocano un aumento dell’EPOC, proprio lui, cioè il tempo necessario al nostro organismo per tornare alla situazione basale pre-esercizio. 
Grazie all’HIIT il corpo impiegherà non minuti ma ore e in alcune situazioni anche un giorno per tornare alla situazione precedente. E in tutto questo lasso di tempo il nostro organismo continua a bruciare energie in maniera nettamente maggiore rispetto a quello che succede dopo un allenamento continuo a bassa intensità.
Questo significa che continuerete a bruciare e dimagrire anche semplicemente mandando mail o affrontando la vostra giornata normale. 
Si, proprio così! L’allenamento ad alta intensità, destruttura l’organismo che necessiterà più tempo per rigenerarsi. 
 
Quindi? E’ facile: fai un lavoro ad alta intensità, spingi per rimanere nella Red Zone, finisci di allenarti e continuerai a sgrassare. Per quanto tempo? Se spingi come un drago, anche per tutta la giornata successiva! Sensazionale!
Non perdere altro tempo!

Per creare EPOC devi venire a 

#EPOC – ENRICO PALEARI OUTDOOR CAMP. 

Tutti i Mercoledì di Giugno e Luglio, allenamento funzionale da 4 a 20 persone, al Parco comunale di Montevecchia! 
Iscriviti subito! 

Iscriviti subito!

ALLENAMENTO FUNZIONALE

Negli ultimi anni si sente parlare tantissimo di allenamento funzionale, uno dei trend più in voga in ambito fitness e allenamento. Ma cos’è il functional training?

L’allenamento funzionale, così come viene definito da Mike Boyle, prevede una serie di esercizi che impegnano gli atleti su tutti i piani di movimento, impiegando movimenti e posizioni che abbiano un’efficacia motoria. Può quindi essere descritto come un allenamento finalizzato.

Spesso quando si parla di allenamento funzionale, la prima immagine che ci viene in mente è che sia un allenamento per l’equilibrio, con esercizi svolti su piani instabili, tirando elastici o lanciando delle palle mediche. L’altra convizione spesso radicata, è che questo sia un training specifico per una determinata disciplina sportiva, progettando esercizi o movimenti che riproducano gesti simili a quelli dello sport praticato, da svolgere con dei sovraccarichi. In realtà l’approccio funzionale prevede una programmazione, una metodica di allenamento che rimane identica indipendentemente dalla disciplina praticata. 

L’allenamento funzionale, quello vero, può essere definito come una metodologia di allenamento fisico che rispetta e rafforza le FUNZIONI ARTICOLARI (mobilità e stabilità), allenando gli SCHEMI MOTORI, con esercizi che cercando di integrare il sistema nervoso, muscolare e scheletrico, SENZA UTILIZZARE MACCHINARI ISOTONICI. 

“Functional training programs train movements, not muscles” (M. Boyle). 
L’approccio funzionale, è un approccio globale, dove si cerca di migliorare degli schemi motori, senza focalizzarsi in maniera analitica sullo sviluppo dei singoli muscoli. Un esempio? 
Prendiamo l’allenamento per le gambe. Invece che preoccuparsi di sviluppare i quadricipiti, i flessori, i glutei, i polpacci, gli adduttori ed abduttori, l’allenamento funzionale si preoccupa di migliorare due schemi motori sugli arti inferiori: i movimenti ginocchio-dominanti, come lo squat, e i movimenti anca-dominanti, come lo stacco da terra. Arti superiori? Niente più bicipiti, tricipiti, spalle, petto e dorso, ma esercizi di spinta e di tirata, sul piano verticale e orizzontale. A mio parere, una semplificazione eccezionale. Mobilità-stabilità-forza, ed equilibrio di tutti gli schemi motori.
“Il nostro corpo non è stato creato per esercitarsi con l’uso di macchine, bensì per agire nel mondo reale, per godere di una libertà tridimensionale e non bidimensionale guidata.” (Paul Check)

Per fare questo, occorre scegliere esercizi globali, con traiettorie libere, con movimenti come l’alzare, lo spostare, l’abbassare, impiegando rotazioni o torsioni. 

Vorresti provare l’allenamento funzionale?

#EPOC – ENRICO PALEARI OUTDOOR CAMP

è quello che fa per te.