Precision Nutrition Level 1 Certification

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È sempre stata la mia parte più debole, non sono mai stato un buon esempio da un punto di vista nutrizionale.

E allora è giunta l’ora di chiudere il cerchio: Precision Nutrition Level 1 Certification 🎖

Mettiamoci in gioco un’altra volta, per offrirvi un servizio sempre migliore 💪🏻 Fill this bucket! 🗑

Thanks to @precisionnutrition for the opportunity & to @certifiedfsc for making me discover this top nutrition system 🙏🏻
EP – Home delivery Coach
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München: CFSC Level 2

Here we are, di ritorno da un super weekend in Baviera, dove ho partecipato a CFSC Level 2.
CFSC, Certified Functional Strength Coach, è la certificazione internazionale della scuola di Mike Boyle, riferimento nel panorama mondiale per lo strength & conditioning e per il Functional Training.

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Dopo aver partecipato al Level 1 lo scorso settembre a Firenze, ho deciso di completare questo percorso partecipando al Level 2 a Monaco, nella splendida palestra FT-Club München, una sala giochi da urlo.
Il corso ci sarebbe stato anche in Italia la prossima estate. L’impazienza e la voglia di mettersi in gioco ancora un’altra volta hanno però avuto la meglio, e quindi senza pensarci due volte ho deciso di buttarmi in questa piccola esperienza internazionale.

Venerdì mattina si decolla all’alba direzione Monaco di Baviera. Avendo la giornata libera, ho potuto godermi un pò la capitale bavarese, una città veramente molto bella, organizzata e pulita. Nei prossimi giorni troverete un articolo su GinnicoTonico, dove vi racconterò come apprezzare al meglio, e in poco tempo, le prelibatezze locali!

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Arriva finalmente sabato, e il corso dei miei sogni comincia! Docente del corso è Kevin Carr, membro di Movement As Medicine e uno dei coach di riferimento della scuola di Boyle.
A conquistarmi, senza esitazioni, la location ospitante. FT-Club München, sede operativa di Perform Better Europe, è una palestra di Functional Training, con un’atmosfera bellissima, dove gli atleti si mischiano alle persone normali, condividendo la voglia e la dedizione per allenarsi seriamente e per la propria performance. Poco conta se questa sia una competizione sportiva, o semplicemente la vita quotidiana. Si, perché spesso lo dimentichiamo, ma la performance che dobbiamo affrontare ogni giorno è la nostra vita quotidiana: fare le scale, lavorare, portare la spesa, tagliare il prato, spostare pacchi, e tutto quello che caratterizza la nostra giornata tipo.

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CFSC è una certificazione organizzata su due livelli. Il Level 1 è dedicato all’allenamento per la General Population. Il Level 2 è incentrato sugli Athletes.
La mattinata di sabato, è dedicata ad una carrellata teorica, dove Kevin ci ricorda i principi e i metodi che da soli già avevamo studiato per sostenere l’esame teorico. Si perché il corso, come il Level 1, è un corso pratico. La teoria si studia prima, da casa, e bisogna sostenere un quiz online per poter accedere poi all’evento pratico.
Nel pomeriggio partiamo con la parte pratica. Come sempre, rimango estasiato dalla parte di warm-up. Kevin guida il riscaldamento, di circa 40 minuti, con una maniacalità impressionante! Si, avete letto bene, 40 minuti di warm-up! Perché la scuola Boyle è cosi, da un’importanza pazzesca alla parte di warm-up, che diventa quasi la parte fondamentale di tutto l’allenamento. Release miofasciale, stretching, mobilità, esercizi correttivi, dynamic warm-up. Giusto per darvi un’idea, a fine warm-up mi sembrava già di essermi allenato!
Una volta bollenti, iniziamo la parte specifica del corso. I punti chiave sono: power, plyometric, linear and lateral sprint, olympic lift, strength. Sabato Kevin ci spiega e fa provare tutte le progressioni di linear and lateral sprint e sull’hang clean. La domenica completiamo tutto il resto. In mattinata ci esercitiamo su pratica e coaching dei movimenti visti sabato, mio sparring partner Coach Fred Duarte, from Portugal with love! Successivamente si passa alle progressioni di power, con le medball, e plyometrics, utilizzando gli hurdle. Completano il menu della giornata Dumbell Snatch, Kettlebell Swing, Bench Press, Single-leg Squat, Trapbar Deadlift, Landmine Press, e un breve accenno al lavoro di conditioning con la Sled. Nota di redazione, glutei in fiamme e addominali sofferenti, ma l’entusiasmo è alle stelle e tutte le aspettative sono state soddisfatte!

Ore 15.00 scatta l’ora X, e si comincia con gli esami. L’esame pratico prevedeva 5 domande, dove Kevin avrebbe valutato la nostra capacità di esecuzione e di coaching di tutte le progressioni viste insieme. Ovviamente in english!
Non vi nascondo che l’inglese è stata la sfida più grande di tutto il weekend, e un pò di tremarella c’era. Dato che non sono proprio madrelingua, speravo di non far casino con i termini e di riuscire a dare a Kevin una spiegazione chiara e soprattutto soddisfacente. Vengo messo alla prova su Linear Sprint, 45° Bound with mini bounce, Hang Clean position 2, Kettlebell Swing, Trapbar Deadlift.

Mission completed, a pieno punteggio! Porto a casa i complimenti di coach Kevin Carr, che si congratula sia per l’esecuzione sia per la buona spiegazione fatta in una lingua che non è la mia e che non padroneggio.
Finisce che mi sento un super eroe imbattibile, e nemmeno l’ora di ritardo del volo di ritorno riesce a scalfirmi.

È stata un’esperienza meravigliosa! Torno a casa arricchito di conoscenze e competenze che non vedo l’ora di ri-ordinare e mettere in pratica per divertirmi un pò con i miei atleti.

Cosa mi ha stupito e impressionato? La mentalità, completamente opposta alla nostra. CFSC tratta gli atleti per farli stare meglio: prima di preoccuparsi della performance, si pensa a prevenire gli infortuni e al muoversi correttamente. Poi, si pensa al miglioramento della performance! L’approccio su sprint, plyometrics, power, è a noi sconosciuto. In Italia, siamo ancora radicati alla resistenza, al lungo lento bla bla bla. CFSC ha l’obiettivo di rendere i suoi atleti più forti, più veloci, più esplosivi. E anche i lavori di conditioning, per quanto siano stati solo accennati, prevedono tutti lavori intervallati, con round brevi e intensi. E la ciliegina sulla torta è l’off-season: gran parte del lavoro viene fatto fuori stagione, quando la competizione ancora non c’è! E anche qui, noi funzioniamo al contrario. L’off-season non esiste, e si continua a lavorare e caricare per tutto la stagione. CFSC lavora duro nell’off-season, con 4 sedute settimanali, per poi fare mantenimento durante l’in-season. Ah, questo approccio lo utilizzano non sono con gli adulti, ma anche con i KIDS! Ok, mi viene da piangere.

Torno a casa orgoglioso, di me stesso!
Era la prima volta che mi mettevo in gioco in un’esperienza internazionale, il primo corso di formazione fuori dai confini, in un ambiente sconosciuto, con una lingua che non padroneggio. E forse questa è stata la parte che più di tutte mi ha arricchito! 

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Colleghi: scoprite il metodo CFSC, provatelo e andate a fare questo corso perché è il migliore che io abbia mai fatto!

Atleti: l’off-season è alle porte, sapete chi contattare!!

ENRICO PALEARI – HOME DELIVERY COACH
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Training before XMAS!

Se le gambe sotto al tavolo vuoi infilare (senza sensi di colpa), alla XMAS CLASS devi partecipare!

Sabato 23 Dicembre, allenamento funzionale da 8 a 20 persone.
Due turni disponibili: 9.00-10.00, 10.15-11.15.

€ 15,00 a persona.
Prenotazione obbligatoria, fino ad esaurimento posti!
Don’t miss it!

Numero minimo di partecipanti: 8 persone.

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Warm-up: why & what.

Qual’è la parte dell’allenamento che più di tutte viene spesso sottovalutata?!
Per me la risposta è molto semplice: il riscaldamento.

Che si parli di atleti, amatori, discipline sportive o semplicemente fitness, succede tante volte che si inizia una seduta di allenamento senza aver completato un adeguato warm-up.
E la colpa, diciamoci la verità, è un pò anche di noi professionisti del settore, che spesso bistrattiamo questa parte, dedicando poco tempo al riscaldamento, e spesso con proposte inadeguate o poco motivanti.

Quando ho fatto la certificazione CFSC di Boyle, la parte che più di tutte mi ha impressionato, è stato proprio il riscaldamento. Da Boyle, il warm-up è curato in maniera maniacale, quasi come se fosse l’obiettivo primario dell’allenamento.
Per farvela breve, stando ai loro protocolli, su 60 minuti di allenamento, 30 vengono dedicati al riscaldamento e al movement preparation.

Credo che il punto chiave sia questo: il warm-up è una preparazione al movimento che andremo a compiere.
Il nostro obiettivo primario quando alleniamo una persona, di qualsiasi età e livello, deve essere quello di far stare bene il soggetto, mettendolo in condizioni di sicurezza, sessione dopo sessione.

Quindi? A cosa serve il riscaldamento? La faccio breve, tanto lo sappiamo tutti (più o meno).

Da definizione, è una pratica eseguita prima della prestazione fisica-sportiva, per consentire al corpo di riuscire ad affrontare il vero e proprio allenamento nelle migliori condizioni possibili, preparandolo, migliorando la prestazione fisica e riducendo il rischio di infortuni.

Quindi, innalzamento della temperatura corporea, aumento dell’approvvigionamento del sangue, attivazione del sistema nervoso centrale ecc.

Ultimamente, ho cambiato parecchio i miei protocolli di warm-up, per tutte le persone che seguo, atleti e non che essi siano.
Mi piace vedere il riscaldamento come quella parte dove poter inserire delle tecniche semplici, che permettono di generare benessere, finalizzato non solo all’allenamento che devo andare a svolgere, ma sopratutto alla quotidianità.

Andiamo al pratico, come lo impostiamo?
Quattro punti chiave.

1 – SOFT TISSUE WORK: foam rolling e simili. Migliorare i tessuti muscolari, creando lunghezza nei tessuti molli, per migliorare la qualità della fase di stretching successiva.
Glutei, intra ed extra-rotatori dell’anca, catena posteriore, adduttori, zona toracica.

 

 

2 – STRETCHING: migliorata la qualità dei tessuti, si può cercare di creare allungamento nelle catene muscolari.
Hamstring, flessori e rotatori d’anca, adduttori, glutei.

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3 – ACTIVATION WORK: attivare gruppi muscolari e articolazioni interessate, andando a rispettarne la loro funzione di mobilità o stabilità. Caviglia, ginocchio, anca, toracica.

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4 – DYNAMIC WARM-UP: incrementare lo stress muscolare e articolare con movimenti dinamici, alzando la temperatura corporea. Esercizi di flessibilità, slanci, andature, ma anche jumping, squatting, lunging. È necessario stimolare la pliometria e la velocità, con esercitazioni in linea, laterali o cambi di direzione, per preparare il corpo al lavoro.

 

Qui, potete trovare un esempio di un warm-up completo, che rispetti questo tipo di impostazione e che prepari in maniera adeguata al movimento. Provalo subito e inseriscilo nei tuoi allenamenti!

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ENRICO PALEARI – HOME DELIVERY COACH
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